Perché è importante
Il datore di lavoro deve effettuare la valutazione del rischio biologico in tutte le attività lavorative nelle
quali vi è il rischio concreto di esposizione agli agenti biologici. Per fare questo il datore di lavoro tiene
conto di tutte le informazioni disponibili relative alle caratteristiche di questo pericolo e considera le
proprie modalità lavorative. L’analisi deve essere svolta almeno ogni tre anni, deve essere svolta ai sensi
dell’art. 271 del D.L.vo 81/08 ed essere riportata in un allegato definito Documento di valutazione del
rischio biologico.
Di cosa si tratta
E’ un metodo che considera il rischio di contrarre una malattia infettiva o anche allergica, ovvero una
patologia causata da agenti microbici che entrano in contatto con la persona. La valutazione considera
quattro parametri:
- l’infettività, intesa come capacità di un microrganismo di penetrare e moltiplicarsi nell’ospite;
- la patogenicità, riferibile alla possibilità di produrre malattia a seguito di infezione e la gravità della stessa;
- la trasmissibilità, intesa come la caratteristica di un microrganismo di essere trasmesso da un soggetto
infetto ad un soggetto suscettibile; - la neutralizzabilità, intesa come la disponibilità, o meno, di efficaci misure profilattiche per prevenire la
malattia o terapeutiche per la sua cura.
Che cosa consegniamo all’azienda
Consegniamo una relazione che considera i seguenti aspetti:
- Classificazione degli agenti biologici
- Informazione sulle malattie che possono essere contratte
- Fasi del procedimento lavorativo che comportano il rischio
- Numero dei lavoratori addetti alle fasi con rischio
- Metodi e procedure lavorative adottate
- Misure preventive e protettive applicate
- Programma di emergenza
Cosa rischia il datore di lavoro
Il datore di lavoro secondo le nostre leggi è considerato il Garante della salute e sicurezza dei lavoratori. Egli
ha quindi un obbligo di sicurezza da cui discende l’adozione di tutte le misure di prevenzione e protezione
necessarie. Egli si assume sempre la responsabilità principale nella valutazione del rischio, quindi la scelta
del consulente risulta essere molto importante.
I rischi per il datore di lavoro nascono dalle violazioni del D.L.vo 81/08, del Cod. civile e del Cod. penale e
consistono in sanzioni amministrative, sanzioni penali (contravvenzioni e delitti), azioni legali dei lavoratori,
e ad azioni di regresso dell’Inail. Una stima dei possibili costi che potrebbe sostenere è impossibile da
realizzare (dipende dal tipo di violazione e dalle conseguenze).