Perchè è importante
Il datore di lavoro deve effettuare la valutazione del rischio cancerogeno/mutageno quando tra le sostanze
utilizzate nei processi di lavoro alcune sono classificate come possibile causa di cancro o di mutazione
genetica. Occorre prendere in considerazione il regolamento n.1272/2008 (CLP), l’allegato XLII e XLIII del
TUS e realizzare un aggiornamento almeno ogni tre anni. L’analisi deve essere svolta ai sensi dell’art. 236
del D.L.vo 81/08 ed essere riportata in un allegato definito Documento di valutazione del rischio
cancerogeno/mutageno.
Di cosa si tratta
Le sostanze cancerogene mutagene non presentano livelli di esposizione al di sotto dei quali si possa
ipotizzare l’assenza di effetti sulla salute, quindi è sempre necessario effettuare la valutazione. Per prima
cosa è necessario eseguire un inventario della presenza dei cancerogeni e mutageni in azienda, quindi
eliminare o sostituire l’agente cancerogeno o l’attività a rischio. È comunque necessario sempre valutare
l’esposizione controllando i seguenti parametri:
- caratteristiche, durata e frequenza delle lavorazioni;
- quantitativi e concentrazioni degli agenti cancerogeni e mutageni;
- capacità degli agenti cancerogeni e mutageni di penetrare nell’organismo per le diverse vie di
assorbimento, anche in relazione al loro stato di aggregazione (solido, liquido e gassoso); - possibili modi di esposizione (inalatorio, digestivo e cutaneo).
Che cosa consegniamo all’azienda
Consegniamo una relazione che considera i seguenti aspetti:
- Le attività lavorative in cui sono presenti sostanze o preparati cancerogeni o mutageni
- I motivi per i quali sono impiegati
- I quantitativi di sostanze e preparati cancerogeni o mutageni prodotti, piuttosto utilizzati, ovvero presenti
come impurità o sottoprodotti - Il numero dei lavoratori esposti ovvero potenzialmente esposti ad agenti cancerogeni o mutageni
- L’esposizione dei suddetti lavoratori
- Le misure preventive e protettive applicate ed il tipo dei dispositivi di protezione individuale utilizzati
- Le indagini svolte
- Le considerazioni finali
Cosa rischia il datore di lavoro
Il datore di lavoro secondo le nostre leggi è considerato il Garante della salute e sicurezza dei lavoratori. Egli
ha quindi un obbligo di sicurezza da cui discende l’adozione di tutte le misure di prevenzione e protezione
necessarie. Egli si assume sempre la responsabilità principale nella valutazione del rischio, quindi la scelta
del consulente risulta essere molto importante.
I rischi per il datore di lavoro nascono dalle violazioni del D.L.vo 81/08, del Cod. civile e del Cod. penale e
consistono in sanzioni amministrative, sanzioni penali (contravvenzioni e delitti), azioni legali dei lavoratori,
e ad azioni di regresso dell’Inail. Una stima dei possibili costi che potrebbe sostenere è impossibile da
realizzare (dipende dal tipo di violazione e dalle conseguenze).